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Riforma Regione Lombardia, aumentano le responsabilità per i medici

Sanità regionale Redazione DottNet | 23/04/2018 18:33

Un peso maggiore sia per gli specialisti che per i medici di famiglia. Il documento completo

A seguito della riforma del Servizio Sanitario Lombardo - che tuttavia potrebbe essere un modello anche per le altre regioni -, quali sono le maggiori responsabilità a cui vanno incontro i medici che si fanno carico di definire il percorso di gestione del malato cronico? Una domanda complessa a cui prova a rispondere un documento dell'Ordine dei Medici di Milano (clicca qui per scaricare il testo completo), in cui si specifica che "è un contributo peculiare e tecnico che prescinde completamente da qualsiasi giudizio di fondo sulla bontà e/o condivisibilità di tale riforma".

Nella prima parte del documento si esaminano le responsabilità aggiuntive (di tipo organizzativo/burocratico, ma non solo) per il medico di medicina generale che si fa carico della stesura del Piano di Assistenza Individuale (PAI). "Al medico - commenta l'Ordine - è richiesta una diligenza sicuramente maggiore che in passato. In caso di mancata realizzazione di taluni adempimenti da parte del paziente, il medico dovrà verificare che siano stati adottati dal 'gestore' i necessari meccanismi di recupero per la realizzazione del protocollo. Più difficile da definire le responsabilità per il medico di famiglia che non abbia aderito alla riforma; perché egli è pur sempre il medico curante dello stesso paziente cronico".

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Più "complessi e onerosi", prosegue il documento, "i profili di responsabilità per il medico specialista, che corre il rischio con le proprie prescrizioni di determinare interazioni negative a seguito di altre prescrizioni terapeutiche seguite dal paziente. In caso di controversia giudiziaria si troverebbe in prima linea a rispondere di compiti che non fanno parte del suo bagaglio specialistico, avendoli di fatto assunti, peraltro senza aver avuto la facoltà di scelta di cui invece gode il medico di famiglia".

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